Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1976 all'inizio degli anni 80
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Versioni - II
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Il crescente numero di affermazioni sportive induce la Sachs a rimettere in produzione un modello 50. A tale scopo viene raggiunto un accordo commerciale, il cui artefice è il solito Masserini, con la ditta Simonini di Bologna per la fabbricazione di 300 esemplari che, in onore del Campione bergamasco, verranno chiamati “Perego Replica”. Le moto sono molto simili a quella campione d’Italia e d’Europa anche se solo su 50 modelli viene montato il motore in versione corsa, con il gruppo di scoppio fuso in terra e cilindro riportato in nikasil, albero motore a corsa corta, Marzocchi ZT I da 32 mm all’anteriore e Sachs Hydrocross al posteriore, telaio e forcellone in cromo-molibdeno-vanadio, tutti particolari che lo rendono un mezzo appetibile anche per i piloti privati.
I dati del Sachs GS 50 “Perego Replica” modello 1978: motore Sachs 50/6B GS di 49,9 cc (40 Ø x 39,7 mm), potenza ca. 14 cv a 12000 g/min, accensione elettronica Motoplat, carburatore Bing da 28 mm, frizione a 5 dischi e cambio a 6 marce, pignone da 13 e corona da 54 denti, pneumatico anteriore 2.75 x 21 e posteriore 1.00 x 90, serbatoio da 8,5 litri e peso di 79 kg. Una nota a parte merita il carburatore Bing da 28 mm ma di una serie speciale, chiamata 2001, munita di getto di ripresa (Power Jet).

Tutti gli altri esemplari (250), che saranno in vendita tra il ’78 e il ’79, avranno invece in dotazione un più modesto motore “codice”, ovvero: corsa lunga del pistone, carburatore dell’Orto da 14 mm, cambio a cinque marce e, dulcis in fundo, velocità massima di 40 km/h. Diversi dei modelli più spinti saranno importati anche in Germania da Ernst Brehm che provvede a rendere più guidabili le moto modificando, in collaborazione con il Reparto Corse, il tubo di scarico poco voluminoso: per cercare la potenza bisogna “girare” con il gas spalancato stressando non poco il cambio, e sostituendo il carburatore da 28 mm con uno da 32.
La terza ed ultima versione, anno 1979, vede la luce solo a fine stagione e viene utilizzata in gara una sola volta, proprio alla Six-Days Svedese: il motore è rimasto a sei marce, corsa corta, e con il gruppo di scoppio fuso in terra e riporto al nikasil. Gli ultimi esemplari, nella versione maggiorata a 80 cc, partecipano in forma semiufficiale ad alcune prove del Campionato europeo nel 1981, condotte in gare da Martin Echards e da Teuchert, e con questo si chiude la carriera di questo piccolo missile terrestre.

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