Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1976 all'inizio degli anni 80
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Evoluzione II
Al contrario le DKW-Hercules, così si chiamano quest’anno le moto per il mercato italiano, cambiano il forcellone, più semplice, e il serbatoio in lamierino di ferro con uno di forma più squadrata. Dipinto di rosso ha la parte superiore laterale in argento tranne la fascia centrale anch’essa rossa, stavolta uguale per tutte le cilindrate.
Anche le fiancatine sono diverse e hanno delle nervature di rinforzo orizzontali in rilievo, mentre nel settore forcelle nulla cambia, ma ora che il forcellone è stato modificato, le Marzocchi a gas posteriori hanno “solo” 5 posizioni e sono più lunghe di 20 mm rispetto a quelle “tedesche”: volontà o casualità?
Diversa è anche l’andamento della curva di scarico, che passa esterna alla culla, mentre i mozzi sono sempre Grimeca, il cavalletto è solo centrale, arrieccoci, e il faro anteriore guadagna l’inserimento in una mascherina di plastica rossa, che comprende anche la tabelle portanumero, già comparsa nel finale della stagione precedente.
I dati del DKW Hercules 175 Seven modello 1977: motore Sachs 1752/7A GS di 171 cc (60 Ø x 61 mm), potenza ca. 26 cv a 8500 g/min, accensione elettronica Motoplat, carburatore Bing da 34 mm monosfiato, frizione a 9 dischi e cambio a 7 marce, pignone da 14 e corona da 56 denti, pneumatico anteriore 3.00 x 21 e posteriore 4.00 x 18, serbatoio da 11 litri e peso di 100 kg. Per il 125 vengono dichiarati 22 cv a 9200 g/min, che sono 32 a 8000 g/min per il 250.

Riscossa I

Adesso la Seven è davvero matura e le squadre ufficiali Hercules e DKW sono pronte per iniziare la stagione 1977 in cui, a volte, viaggeranno, anche tra di loro, molto al limite della correttezza sportiva. I tedeschi schierano Arnulf Teuchert (100 cc), Lorenz Kirchenbauer (175), Hans Wagner (250) e Heino “Düsen-Heino” Büse (350) insieme ai “wankelisti” Schek e Fischer. Le nuove Hercules spopolano nel campionato nazionale tedesco (DGM): Teuchert 3°, Kirchenbauer 2°, Wagner e Büse 1°, Schek 2° e Fischer 3°.
Nel frattempo anche Masserini mette insieme uno squadrone mica da niente: confermati Perego (50 cc), Foresti (100), Bettoni (125), e Gualdi (175), Guglielmo Andreini passa alla 250 e Augusto “Gusto” Taiocchi arriva per la 350. E anche nei risultati dell’europeo non si scherza: Teuchert 5°, Gualdi e Andreini 3°, Büse 2° e Wagner 4°.
Eccoci arrivati alla ISDT cecoslovacca di Povazska Bystrica dominata, guarda, guarda, dai padroni di casa che vincono il Trofeo per la tredicesima volta dal 1947 e il Vaso d’argento per la sedicesima. Sic! Purtroppo per i nostri tedeschi le cose non vanno bene. Kirchenbauer si infortuna poco prima della gara e viene sostituito da Klaus Stepbach. In realtà è proprio lui l’unico a vincere una medaglia, quella d’argento, per gli altri, a parte Wagner 5°, una gara da dimenticare. Ma ci pensano gli italiani a capovolgere la disfatta: Perego, Gualdi e Andreini 1i di classe, Foresti 5° e Bettoni 4°.

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