Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1976 all'inizio degli anni 80
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Nascita I
La Hercules affida il progetto globale della nuova moto al Ing. Jan Witteveen che concentra le energie del Reparto Corse sul nuovo motore 7 marce denominato 1252/7A GS (il 125 cc), elaborato anche grazie all’utilizzo innovativo di computer con programmi specifici.
Witteveen è entrato giovanissimo a fa parte del Reparto Corse Hercules già nel 74 sviluppando i primi telai a doppia culla, ma stavolta la rivoluzione è totale e non risparmia neanche i materiali: i carter laterali e il basamento, diviso in senso orizzontale, sono in magnesio anche se al loro interno tutta la componentistica appare sovradimensionata, specialmente per le cilindrate minori. Anche l’estetica cambia sia per quanto riguarda il disegno dei carter sia per il gruppo di scoppio.
L’albero motore lavora su tre cuscinetti a sfera, il pistone ha un solo segmento ad “L”, già sperimentato sui sei marce ufficiali, il cilindro in alluminio ha quattro travasi e la camera di scoppio della testa, anch’essa in alluminio, ha la forma a berretto di fantino troncato. Le marce sono ad innesti frontali e, finalmente, c’è la possibilità di avviare il motore con la marcia innestata, la frizione è a bagno d’olio e il tutto pesa 27 kg.
La Fichtel & Sachs ha fretta di mettere in commercio il nuovo motore anche perché sia le competizioni, sia il mercato, lo esigono.

Non a caso nel 1975, ovvero nell’ottica del rilancio della casa, viene fondata la Sachs Italiana per sostituire, ma non per sempre, il vecchio importatore Enea Rossi di Milano nella commercializzazione di motori e ricambi alle Case italiane.
Nel frattempo il gruppo di lavoro capitanato da Witteveen completa il progetto della nuova moto con un telaio in cromo-molibdeno-vanadio adatto ad ospitare il Seven. Le moto sono esteticamente molto belle, seppur di design un po’ teutonico e il mercato accoglie molto favorevolmente questi nuovi e attesissimi DKW ed Hercules sette marce. Purtroppo i risultati sportivi, quantomeno inizialmente, non sono adeguati alla fama ed alle aspettative.
Qualcosa infatti non va: le moto sono pesanti. Il telaio del 125 cc è identico a quello del “350”, e il cilindro tende a grippare. Il motore, forse troppo massiccio, non è adeguato per potenza e allungo, anche per via del notevole frazionamento dei rapporti che esige dai piloti un uso continuo del cambio.

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