Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1976 all'inizio degli anni 80
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Nascita II
La Sachs ha comunque bisogno di risultati immediati e probabilmente per via delle grosse pressioni a cui si trova sottoposto, più che per carenze professionali, nonché per la convinzione che il Seven necessitasse ulteriore sviluppo, Witteveen decide di lasciare il Reparto Corse per “incomprensioni relative allo sviluppo del motore” e si trasferisce alla Simonini. Siamo nel 1976, ma sentiremo ancora parlare di lui…
Non dimentichiamo inoltre, anche nell’evoluzione del motore Seven, il ruolo tutt’altro che passivo di Tullio Masserini, deus ex-machina della Playmotor, importatore DKW per l’Italia e direttore sportivo dell’omonima scuderia interamente formata da piloti italiani di levatura internazionale. I piloti ed i meccanici della squadra danno un grosso contributo allo sviluppo di questa moto sia per la parte ciclistica che per la meccanica.
Sviluppo
Ed ecco che appare dal nulla… non proprio, ma da un altrettanto mitico Reparto Corse come quello Zündapp, l’Ing. Heinz “Heiner” Wieditz, mente innovativa e uomo di grandissima capacità ed esperienza.
La situazione che gli si presenta davanti quando mette piede nel Reparto Corse Hercules/DKW non è delle più incoraggianti, ma Heiner non si fa certo prendere dal panico. Si rende subito conto che non è praticamente possibile, per via dei tempi e degli investimenti effettuati fino ad allora, mettere mano ex-novo al motore, e quindi focalizza le sue energie nel gruppo di scoppio, quantomeno per i mezzi ufficiali che devono tornare a vincere.

Prendono forma dei cilindri di nuova concezione più squadrati nella forma e ai cui lati appaiono delle aperture rettangolari dette “finestrelle”, la cui funzione è stata inizialmente circondata da infinite supposizioni e leggende. La storia invece ci spiega che queste finestrelle sono state inventate, proprio dalla DKW, già prima della seconda guerra mondiale, per poter modificare in modo rapidissimo, e non dispendioso, i travasi e i condotti dei cilindri, senza dover rifondere il gruppo di scoppio. Inoltre attraverso l’uso di speciali coperchi trasparenti ed altri accorgimenti più o meno “alchemici”, queste aperture permettono di studiare la dinamica dei gas all’interno del cilindro in funzione al banco.
A scriverlo sembra quasi fantascienza… e invece è l’uovo di Colombo: le Hercules ufficiali ricominciano a volare… ma purtroppo, dall’altra parte, le moto di serie prive di questi favolosi cilindri, creano diversi disagi in mano ai corridori privati.
Potete immaginare lo scoramento di questi piloti vedendo apparire sui campi di gara le finestrelle di Wieditz. Si sentono traditi, e credo non ingiustamente, anche perché non è certo il ”manico” che manca. Davanti a questa grave situazione delle moto di serie, la Casa si vede costretta a prendere provvedimenti.

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