Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1973 al 1975: la "parentesi" DKW
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La squadra del Vaso è formata da Jean Cordonnier, Jean Crosset, Claude Vanstenagen sul 125 e da Roger Maréchal sul 100 mentre gli altri piloti partecipano singolarmente: Michel Albert, Romain Brel, Gaston De Spa e Jean Robert.
Purtroppo sia Maréchal, dopo sole 6 ore, che De Spa a fine giornata, vengono lasciati a piedi dalla nuova accensione Motoplat. Dopo 5 giorni di bel tempo la pioggia del sesto fa il resto.
Un solo pilota del Vaso, Crosset, termina la gara e conquista la medaglia d’oro mentre gli altri portano a casa 1 argento (Robert) e 2 bronzi (Albert e Brel).
Dobbiamo aspettare l’ISDT del 1976 per rivedere una squadra ufficiale Belga, sempre e solo grazie a Colin. Sei piloti tutti sul nuovo Hercules Seven: Michel Albert (125 cc), JoJo Delré e Jean Paul Mingels (175) con Wiliam Berger, Guy Huynen e Jacky Wiertz (250).
La squadra vince il "Watling Trophy", 5 ori (Berger, Delré, Huynen, Mingels e Wiertz) e Albert l’argento.
E con il miglior risultato della squadra termina l’avventura delle squadre Belghe motorizzate Hercules alle ISDT in i cui piloti hanno conquistato 8 medaglie d’oro, 7 d’argento e 4 di bronzo.

Siamo giunti al termine di questo nuovo capitolo che ci ha portato a vedere la fine della forcella tipo Earles e del telaio monotrave, ma anche la massima evoluzione del glorioso Sachs 1251, nato nel 1967, dei suoi fratelli e del suo andare e venire, senza soluzione di continuità, tra carter Sachs e DKW.
Una nuova era sta per iniziare, anzi è già iniziata, visto che al Salone di Köln del 1975 la Sachs espone un motore completamente nuovo non solo nell’aspetto esteriore ma soprattutto nel contenuto: all’interno dei carter di nuovo disegno c’è una inedita meccanica ed un cambio a 7 marce…

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