Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1973 al 1975: la "parentesi" DKW
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1973: DKW 125 GS
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Uno dei tanti meriti della Playmotor è quello di aver aperto il mercato italiano alle GS della marca tedesca anche se il DKW 125 GS molto assomiglia all’ultimo Hercules importato dalla Enea Rossi di Milano.
Questa volta il telaio è colorato di grigio metallizzato e monta la nuova forcella Ceriani da 32 mm, mentre dietro mantiene gli ammortizzatori Boge sempre non regolabili.
Tant’è che i piloti della squadra della Playmotor fotografata al completo nel 1973, Gianluigi Soma, Raffaele Ghilardi, Pasquale Bernini, Aldo Descrovi, Sergio Gentili e Adriano Rosa, hanno davanti a loro due DKW sfornate dal Reparto Corse (Hercules) di Nürnberg con telaio monotrave seppur semi-nascosto da una grembialina di protezione per il filtro dell’aria.
Il 125, così come il 100 e il 50, si presentano quindi come degli Hercules modificati esteticamente e non, almeno inizialmente, come delle moto completamente nuove.
Tra i modelli 1973 Hercules e DKW le varianti sono davvero poche, forse anche per le nuove leggi economiche del mercato, tanto che anche il tubo di scarico è identico pur se impreziosito dalla griglia di protezione sul silenziatore dei DKW.
In pratica, a parte le colorazioni di telaio e serbatoio, la variazione più “importante” sono i carter motore laterali che sul 100 e 125 hanno la scritta DKW al posto di quella Sachs…

I DKW GS del ‘73 hanno il serbatoio blu con fascia laterale nera, già vista, di foggia leggermente diversa dall’Hercules giallo, sella più corta marcata DKW sulla coda, carter catena più lungo e una grembialina per la protezione del filtro dell’aria che comprende anche il monotrave portante del telaio, sempre attraversato dal condotto d’aspirazione dell’aria.
Il faro anteriore CEV è montato “elasticamente” alle Ceriani, ovvero è fissato con due strisce di gomma nera ritagliate a mano mentre gli Hercules “tedeschi” montano le staffe applicate già utilizzate con le Earles dopo il ’70 per sostenere il grosso e vecchio fanalone Hella.
Anche il devio-luci e il fanale posteriore sono dell’italiana CEV, così come il porta-targa in gomma scelto per non rompersi alla prima impennata abbondante.
La culla, completa di griglia forata saldata inferiormente a protezione del motore, è di serie anche sul 50 che mantiene anch’esso la marmitta dell’Hercules giallo.
A questo punto i telai del 100/125 e del 50 non presentano differenze rilevanti, anzi, sono praticamente uguali comprese le forcelle Ceriani e il cavalletto laterale: le uniche varianti sono quindi: motore, carburatore e gruppo di scarico.
I parafanghi sono in acciaio cromato, i mozzi intercambiabili Sachs, il carter catena grigio è lungo e rinforzato ma con il finale dritto che non segue la curva della corona.
Queste moto sono dotate del collaudato Sachs versione 6B con carburatore Bing maggiorato collegato rigidamente al cilindro che respira, esattamente come gli Hercules, attraverso la cassetta d’aspirazione metallica triangolare e la cartuccia del filtro di carta posta sotto la sella.
I dati del DKW GS 125 modello 1973: motore Sachs 1251/6B GS di 123 cc (54 Ø x 54 mm), potenza ca. 18 cv a 8500 g/min, accensione elettronica Motoplat, carburatore Bing da 28 mm, frizione a 5 dischi e cambio a 6 marce, pignone da 13 e corona da 56 denti, pneumatico anteriore 2.50/2.75 x 21 e posteriore 3.50 x 18, serbatoio da 9 litri e peso di 105 kg.

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