Hercules
e la leggenda del fuoristrada
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dal 1973 al 1975: la "parentesi" DKW
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La collaborazione con il management DKW dà nuovo impulso alla ricerca tecnica del Reparto Corse che sfocia in modelli di nuova concezione cui non può mancare il ritorno ai successi agonistici.
Questa ripresa è costellata da molte affermazioni individuali o parziali diverse delle quali ottenute da piloti italiani come Guglielmo Andreini, Walter Bettoni, Renato Foresti, Franco Gualdi e Gian Paolo Marinoni così come dai tedeschi Gerhard “Gerd” Bayer, Jürgen Grisse, Eduard “Eddy” Hau e Hans Wagner.
L’apoteosi di questo crescendo agonistico sfocia nel successo conclamato quando nel 1977 il nostro Giacomo “Gino” Perego conquista il primo posto nella classe 50 all’ISDT e l’anno successivo in cui lo stesso Perego e Gualdi conquistano il Campionato Europeo ed Italiano in sella, rispettivamente, alle Sachs 50 cc e 175 cc.
Purtroppo quell’anno coincide anche con il vero e definitivo ritiro della triade Hercules-DKW-Sachs dalle competizioni, in particolare con lo smantellamento della struttura sportiva.
Nel 1979 si esaurisce la volontà del gruppo di proseguire la ricerca nel Reparto Corse, che viene chiuso, sospendendo anche lo sviluppo modelli di serie. Da quel momento vengono commercializzate, senza badare tanto né ai marchi né ai colori, solo moto costruite con i “resti di magazzino”, con l’unico intento di svuotarli.
Nel 1980 la DKW cessa di esistere e viene definitivamente fusa con la Hercules il cui marchio confluisce in quello Sachs (la casa madre capogruppo), pur essendo ancora utilizzato alternativamente per commercializzare i medesimi motocicli in diverse aree geografiche.

Sono ancora molti, nell’ultimo periodo di attività, i modelli più che validi ed efficienti, ma il tramonto della regolarità, che a partire dagli anni 80 riscuote sempre meno successo tra le nuove generazioni anche per via delle più severe limitazioni di circolazione fuoristrada, riduce quasi automaticamente produzione e ricerca.
A dimostrazione di questo cambiamento, perfino l’appuntamento più importante della Regolarità motociclistica internazionale cambia nome diventando, in occasione del 56° appuntamento che si tiene all’isola d’Elba nel 1981, ISDE, ovvero International Six Days Enduro (abbreviazione dell’inglese Endurance: resistenza, durata).
Bisogna aspettare la nascita delle maratone nel deserto, che, seppur di concezione completamente diversa, sono in grado di dare nuovo incremento alla ricerca ed all’evoluzione tecnologica nel vero spirito Geländesport (sport fuoristrada).
Un altro grande ed unico merito deve essere riconosciuto alla Hercules-Sachs per essere stata, sempre nei primi anni 70, come anche l’NSU (parte dell’Auto Union assieme a Volkswagen, Audi e DKW), e, oggi, la Mazda per le auto, la prima marca di motociclette a credere e sviluppare a livello commerciale il progetto dell’Ing. Felix Wankel: il motore a pistone triangolare rotante.
Mentre nel 1970 la NSU immette sul mercato la RO 80, nello stesso anno il motore costruito dalla Sachs viene montato dalla Hercules su un telaio stradale per poi, quasi subito, passare alla sperimentazione sulle moto da Regolarità.
Il modello W2000 GS, apparso come prototipo nel 1974 all’ISDT di Camerino, e portato in gara ufficialmente da ben 3 piloti l’anno successivo all’Isle of Man, è stato oggetto di uno sviluppo approfondito raggiungendo la sua massima evoluzione quando il gruppo di scoppio è stato montato verticalmente sul basamento del motore Sachs a 7 marce.
Ma questa è un’altra parte della nostra storia…

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