Dopo aver prodotto poche moto del modello K 175 GS dal 1957 e del K 101 GS dal 1959, la Hercules nel 1962 presenta il catalogo con una nuova e rivoluzionaria serie di motociclette preparate appositamente per l’uso fuori strada e disponibili anche per i piloti privati: la K 50, la K 103 e la K 175 tutte siglate GS ovvero GeländeSport, sport fuori-strada.
Le piccole sono equipaggiate con ammortizzatori anteriori a bracci oscillanti tipo Earles, mentre sul modello da 175 inizialmente continua a venir montata la più tradizionale forcella telescopica della stessa Hercules.

Per quanto riguarda gli altri componenti principali tutti i modelli, montano motori Sachs a 2 tempi, carburatori Bing, ammortizzatori Boge (con l’eccezione del 175 appena citato), mozzi Sachs, leve Magura e fari Hella.
In tutte le moto il telaio è formato da un tubo principale con un diametro che varia tra gli oltre 60 mm del 50 ed i 35 mm del 175, anche se può sembrare assurdo. La differenza sta nel fatto che il 50 e il 103 montavano il motore a sbalzo mentre il telaio del 175 è irrobustito da una culla che sostiene il motore sia davanti sia sotto.
Questa tipologia di telaio apparsa per la prima volta sulla Hercules V 120 del 1936, non è stata utilizzata su tutti i modelli prodotti ma è riapparsa all’inizio degli anni 50.

Il tubo portante parte verticale dietro al motore quindi disegna una arco con un raggio più o meno stretto secondo il modello per poi raddrizzarsi e ripartire inclinato verso il cannotto di sterzo al quale è saldato con l’ultima parte nascosta sotto al serbatoio.
Nessun problema per i collettori di aspirazione e di scarico dei primi motori Sachs 100 e 175 dato che sono inclinati rispetto all’asse longitudinale del telaio.
Nel motore Sachs di 49 cc apparso nel 1962, i collettori sono invece allineati con l’asse del telaio e quindi i tecnici delle Hercules possono innestare nel telaio un tubo passante in corrispondenza del collettore di aspirazione, passaggio che viene collegato al carburatore con un piccolo soffietto.